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Recensione di “Voce”, a cura di Lu Paer

10628825_710627229054146_2589558459364576221_oRecensione di “Voce”, a cura di Lu Paer

E’ un’anima coraggiosa e viva quella che traspare nei versi di Elisabetta Bagli (cerco me, Chi sono?). Un cuore inquieto, che insegue intrepido, ancor prima della felicità, che c’è ma non basta( Limiti), il significato dell’esistere; nonostante la consapevolezza dei propri limiti e paure. Quanti di noi trovano la forza di guardare dentro il tempo perduto (La fossa) per riscattarlo nella ricerca ostinata e intransigente della propria anima? Non a caso, nella poesia intitolata 8.46, l’atto stesso di nascere, venire al mondo, viene narrato come ‘la prima battaglia vinta’ ,l’inizio di un percorso comunque in salita quando si scava dentro se stessi con onestà e senza porsi alcun limite. Inevitabilmente i toni sono appassionati, anche nel dolore di un cuore tradito e sbriciolato, che, tuttavia, affidandosi alla speranza, si salva per rialzarsi, sempre (Briciole).

E’ solo nostro il compito, la responsabilità, di scegliere (abbi pietà di quello che siamo stati, 28 gennaio), nonostante l’altro. Sono emozioni sfogate con sincerità, quelle dell’ autrice, attraverso parole efficaci, decise, a volte commoventi (Sei fragile, tu non resisti ..Piccola luce), non a caso ella scopre e porta alla luce se stessa proprio attraverso la scrittura che è amica preziosa, irrinunciabile, a tratti madre dove specchiarsi e rinnovarsi, perché fermarsi, smettere di scrivere, sarebbe come morire (Scrivere). Ed è un vento di libertà e verità, un esempio per ogni donna, quello che fluttua incessante in tutta la silloge, Voce , di Elisabetta Bagli (Lenta e silenziosa è la tormenta, che avvolge e sconvolge la mia vita, confonde le mie sicurezze, Neve).

Grazie! Lu Paer

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